Cucina: cosa dobbiamo aspettarci sulle nostre tavole

Scritto da La Redazione il 03-03-2015

Gli italiani e la cucina, una millenaria storia di gusto e amore. Ma se da un lato è vero che la nostra tradizione culinaria ci rende celebri (e imitati) in tutto il mondo, dall’altro è pur vero che oggi stiamo diventando sempre più sensibili a una nuova presa di coscienza sull’importanza dell’alimentazione nella vita quotidiana. Nell’epoca di Expo Milano 2015, infatti, siamo sempre più attenti alla provenienza di ciò che ci ritroviamo nel piatto e alla sua filiera produttiva ma anche a temi come il consumo sostenibile, lo spreco del cibo, la distribuzione delle risorse nelle varie parti del mondo.

Ecco anche perché sono sempre più apprezzati i prodotti semplici, genuini, fatti in casa. Frutta, verdura, conserve, pane e prodotti da forno: secondo quanto rilevato dall’associazione tedesca AID (www.aid.de), siamo sempre più fan dell’autoproduzione non solo perché lo consideriamo un diversivo nella vita quotidiana, ma anche perché cominciamo a stufarci degli additivi e dei conservanti dei quali spesso l’industria alimentare abusa.

Siamo anche molto più aperti nei confronti di ciò che ci arriva in cucina “da fuori”: ne sono una prova le centinaia di kebabbari, ristoranti giapponesi “all you can eat” (dove puoi mangiare tutto il cibo che vuoi a un prezzo fisso) e rosticcerie provenienti da ogni parte del mondo che hanno riempito le strade delle nostre città. Del resto viviamo in una società multietnica dove, all’interno delle numerose comunità d’immigrati che vivono insieme a noi, le nuove generazioni non hanno alcuna relazione con i paesi d’origine e apprezzano il cibo e la cucina del paese in cui sono nati e cresciuti. Dando spesso origine a originali e gustosissimi mix.

verdure

Dove sta andando la cucina? Sono tante le nuove tendenze che cuochi, blogger e appassionati stanno rilevando (la maggior parte delle quali provenienti dagli Stati Uniti) e che non è escluso che prima o poi arrivino anche sulle nostre tavole.

Innanzitutto, probabilmente lo sapete già, oggi non esistono solo i vegetariani. Ci sono, infatti, anche tante altre correnti di pensiero, come il veganismo e il crudismo. I primi escludono dalla loro alimentazione qualsiasi prodotto di origine animale (quindi non solo la carne ma anche uova, latticini, ecc.), i secondi rifiutano invece i cibi cotti, lavorati e non provenienti da agricoltura biologica. Tanti ristoranti e locali tradizionali si stanno adeguando per soddisfare queste esigenze includendo nella loro scelta piatti nuovi o interi menu: ecco spiegato il proliferare di pietanze a base di tofu, seitan, legumi, ma anche barbabietole e cavolo riccio (kale per gli anglosassoni, uno degli ortaggi più nutrienti al mondo).

Largo anche alle spezie! Ormai pepe, cannella e zafferano non ci bastano più: avanti con curcuma, curry e zenzero. E sembra che la harissa (una salsa proveniente dal Nordafrica a base di peperoncino pestato con aglio, olio, coriandolo e menta) stia soppiantando il peperoncino tra gli amanti del cibo piccante.

Ancora, a ogni piatto il suo sale! In cucina noi eravamo abituati a distinguere solo tra sale grosso e sale fino ma, in realtà, nel mondo ne esistono di tutte le forme e (letteralmente) di tutti i colori: dal sale grigio della Bretagna, particolarmente adatto per le pietanze marinate, al sale nero delle Hawaii, ottimo per il pesce alla griglia, al sale rosa dell’Australia, adatto alla cottura in forno, al sale blu della Persia, perfetto per decorare i piatti.

Novità in arrivo anche per la pausa pomeridiana: conoscete il tè matcha? Proviene dal Giappone e si tratta di un tipo specifico di tè verde, particolarmente ricco di antiossidanti, vitamine e sali minerali. In futuro (ma già oggi) è sempre più probabile che accompagneremo questo e altri tipi di bevande non con brioche, biscotti o cornetto bensì con i coloratissimi macaron, i dolcetti rotondi originari di Parigi e oggi onnipresenti in tutti i supermercati e le pasticcerie.

Passiamo ora alle “stranezze”, ossia le cose che noi italiani, popolo da sempre devoto al cibo e alla cucina, forse non vorremmo mai sapere. Come anche Slow Food ha messo in evidenza, sembra che il mondo si stia preparando all’avvento degli insetti nei nostri piatti. “Bruchi, vermi e larve – infatti – sono ricchi di proteine e di micronutrienti essenziali, quali ferro e zinco. Occupano meno spazio di un allevamento di vitelli, minori emissioni di gas a effetto serra e hanno un tasso di conversione dei mangimi non paragonabile: un solo chilo di mangime produce 12 volte più proteine commestibili di quante siano contenute nel manzo. Alcune specie di insetti sono resistenti alla siccità e possono richiedere meno acqua di mucche, maiali o pollame”. Sembra, però, che mentre nei pub americani si servono già hamburger a base di grillo, nei supermercati italiani gli insetti assumeranno l’aspetto di barrette energetiche o di farine per arricchire i prodotti da forno. Per la serie: occhio non vede, cuore non duole! In ogni caso, dovremo fare sempre più attenzione a cosa metteremo nel carrello.

Infine, una tendenza che si sta affermando negli ultimi anni è quella di guardare la cucina in televisione: si pensi a tutti i programmi televisivi dedicati a ricette e gare tra cuochi e si pensi a tutti gli chef (stellati e non) che sono diventati veri e propri vip. Una vera e propria moda che vede gli appassionati di cucina seguire fedelmente i consigli sul mangiar bene e sul mangiare secondo natura di questi nuovi miti che propongono piatti in perfetto equilibrio tra tradizione e sperimentazione.

Detto questo, non so se noi italiani rinunceremo mai alla soddisfazione di un piatto di bucatini all’amatriciana accompagnati da un buon bicchiere di vino. Però siamo anche un popolo di curiosi e in cucina amiamo sperimentare per stupire parenti e amici. E, qualsiasi cosa ci sia nel piatto, l’importante è che si mangi sempre in compagnia. La socializzazione, infatti, passa soprattutto dalla cucina.

 

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