E se mi iscrivessi all’Università?

Scritto da La Redazione il 03-02-2014

Siete in pensione e avete un bel po’ di tempo libero a disposizione? O semplicemente vi va di approfondire materie e argomenti che vi hanno sempre affascinato ma ai quali non avete mai avuto modo di dedicarvi? La terza età potrebbe offrirvi l’occasione giusta per prendere (o riprendere) i libri in mano, per leggere, frequentare lezioni e dare esami. Non è mai troppo tardi, infatti, per iscriversi all’Università.

Le Università della terza età sono enti riconosciuti dalle Regioni, i cui principali obiettivi sono la maggiore integrazione degli over 60 nel tessuto sociale e culturale del loro territorio e la promozione della cultura. Come le classiche università, anche quelle della terza età organizzano corsi, studi, eventi culturali e persino visite guidate presso monumenti e musei.

È possibile scegliere tra una vasta gamma di materie: si va dalla letteratura, il latino e la storia dell’arte, fino all’informatica, lo yoga, il disegno e la musica. I corsi che si possono frequentare sono centinaia e variano dalle materie superclassiche come la storia dell’arte e l’archeologia, alle tecnologiche sessioni di informatica e Internet. Ci si può dedicare alla pratica dello yoga, alle tecniche di fotografia, alla pittura, al canto.

Le prime Università della terza età sono nate in Italia negli anni ’80 e si sono rapidamente diffuse grazie al lavoro di centri culturali, sindacati, gruppi di volontariato e associazioni, con l’intento di rispondere a un bisogno di cultura e approfondimento dei cittadini over 60.

Come si racconta nel sito della Federuni (la Federazione Italiana tra le Università della Terza età), il primo problema da definire era la fisionomia di tali istituzioni, le finalità, i metodi da usare. Per rispondere a queste esigenze nasce nel 1982 a Torino la Federuni, sotto la quale si sono presto riunite i pochi enti allora esistenti nel nostro paese, con l’obiettivo di dare vita a un’elaborazione progettuale e a un piano di supporto reciproco. A differenza dei Paesi esteri, in Italia le Università della terza età non sono promosse dalle Università degli Studi; la Federazione si propone quindi di rappresentare, per queste istituzioni, il sostegno e il riferimento culturale, attraverso una serie annuale di congressi, di conferenze organizzative, di incontri interregionali.

Come funziona l’iscrizione? Per accedere ai corsi dell’Università della terza età non bisogna essere in possesso di un titolo di studio. Molte sedi, inoltre, non impongono neanche dei limiti di età. Le Università della terza età godono di contributi pubblici che, in genere, ne coprono le spese. Ogni ente chiede il pagamento di una quota di iscrizione annuale più le singole quote per ogni disciplina che si sceglie di seguire. Ci sono materie il cui costo varia in base al reddito e corsi che possono costare fino a un centinaio di euro. Sono previsti anche dei casi di esenzione dalle tasse ma a questo proposito, dato che ogni università si comporta autonomamente, è bene informarsi presso l’ufficio di relazioni con il pubblico della sede che si sceglie di frequentare.

Al termine di ogni singolo corso viene rilasciato un attestato di frequenza.

Vi è venuta voglia di iscrivervi? Ecco un elenco di siti delle principali Università della terza età italiane. Buono studio!

www.uteduomomilano.it

www.unitre.net

www.unitremilano.com/home.asp?content=3241

www.unige.it/unite/

www.unitretorino.net

www.terzaetacagliari.it

www.upter.it

www.unitreroma.it

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