Vuoi combattere il caldo? Cammina!

Scritto da Alessandra Cicalini il 09-07-2008

Walking_che_passione.jpgQuando l’aria diventa bollente anche i gesti più semplici, come uscire un attimo a comprare il pane, ci sembrano inarrivabili. Del resto è consigliabile limitare i movimenti nelle ore più calde del giorno. E tuttavia non bisogna esagerare: camminare è fondamentale in tutte le stagioni.
Non c’è niente, anzi, che faccia meglio per riattivare la circolazione, delle gambe innanzitutto, ma anche del cervello.
Pensate che c’è addirittura qualcuno che del camminare ha fatto proprio una disciplina, sportiva e meditativa.

Sto parlando del “walking”, un gerundio inglese che restituisce forse più dell’infinito italiano “camminare” il concetto di movimento, di gambe che procedono l’una dopo l’altra non per forza dirette verso una meta precisa.

Sì, perché chi pratica il “walking” vuole camminare e basta, per perdere peso, magari, o solo per rimettere in moto i muscoli. Dite la verità? Avete pensato immediatamente a polpacci ingrossati e quadricipiti sproporzionati?
E invece no: chi cammina, soprattutto se procede con un’andatura lenta e se ha fatto precedere la passeggiata allenante da almeno dieci minuti di stretching, avrà un beneficio su tutta la muscolatura, non solo quella degli arti inferiori.

Certo, non pensate che dall’oggi al domani si otterranno risultati, almeno se ci si è prefissati l’obiettivo di dimagrire.
Il walking è una pratica lenta, adatta ai tipi pazienti e a quelli che vorrebbero diventarlo un pochino di più.


Un altro errore da evitare è darsi alle camminate senza essere sufficientemente idratati. In questa stagione, anzi, diventa indispensabile essersi muniti di una bottiglietta d’acqua o fermarsi a bere dalle fontanelle.

Essenziale è poi la scelta del luogo in cui trasformarsi in “walkers”: l’optimum è camminare nei parchi pubblici, oppure sulla spiaggia (purché sia compatta e abbiate indossato scarpe da ginnastica con un adeguato plantare: un’accortezza che va comunque usata su tutte le superfici. Bandite le infradito, insomma!),
in generale nelle zone verdi o vietate alle auto.

Se infatti è sicuramente poco opportuno il jogging tra gli scarichi degli scappamenti, anche chi pratica il “walking” introduce più aria nei polmoni di chi si fa solo brevi tratti a piedi.
Perché la passeggiata allenante abbia davvero benefici, poi, l’ideale sarebbe camminare almeno per venti minuti di seguito. Una volta che ci si è fermati, però, è altrettanto importante sciogliere i muscoli, onde evitare spiacevoli contratture.

Infine, se pensate di annoiarvi ad andare a zonzo senza meta, provate a trovare qualcuno che vi faccia compagnia. E non è detto che debba per forza trattarsi di un essere umano! C’è chi fa walking con il proprio cane, per dire, o chi infila le cuffiette dell’i-pod nelle orecchie e se ne va ben contento di isolarsi con la sua musica… e non parliamo solo dei ragazzi: ci sono tanti ex-giovanotti che amano tanto quei cosi che fanno sembrare dei marziani!

Per tutti loro e per quelli che dopo questo post decideranno di darsi al walking, il fine è uno solo: muoversi per sentirsi meglio, nel corpo e nella mente.
Sapete che vi dico? Io che amo la corsetta nel parco, credo proprio che passerò al walking … almeno finché dura il solleone!

Chi viene con me?


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