Tai Chi da anziani, contro le cadute e per stare bene

Scritto da Alessandra Cicalini il 08-11-2010

Chissà se alla fine Olga e Gino, coniugi modenesi sulla sessantina, decideranno di iscriversi a un corso di Tai Chi. Sì, perché dopo essere caduti (per finta) così tante volte nei video promossi dal Distretto di Mirandola (Mo) nell’originale campagna di prevenzione contro gli incidenti domestici tra gli anziani, magari prenderanno sul serio la possibilità di praticare la disciplina di origine orientale nota per le sue virtù terapeutiche nella cura dell’osteoporosi e di molti altri disturbi dell’apparato muscolo-scheletrico spesso connessi all’invecchiamento. Dei benefici dell’antica arte marziale basata sulla ricerca dell’armonia tra yin e yang (mente e corpo, positivo e negativo) attraverso la nostra naturale respirazione parla Howard Y. Lee, il maestro di Tai Chi americano che ha scritto per Sperling & Kupfer Longevity. Nel suo libro, l’autore ricorda come sia possibile praticare la disciplina direttamente nel salotto di casa propria. Lo conferma anche Carlo Lopez, il presidente dell’International Tai Chi Chuan Association Italia che a Salute di Repubblica il 19 ottobre scorso ha parlato di un buon 40% di over 60 tra gli allievi dei suoi corsi, spesso invitati a fare dimostrazioni all’aperto nei parchi della città. Come mai così tanto successo tra i sessantenni? Perché, dice Lopez a “Muoversi Insieme”, per praticare Tai Chi non servono particolari doti fisiche: “Anzi – aggiunge – chi non ha mai fatto sport spesso è avvantaggiato”. All’inizio, infatti, basta solo avere molta pazienza e voglia di “tornare bambini”, ossia di utilizzare la propria respirazione naturale (come fanno i bambini pure durante i giochi più sfrenati) mentre si eseguono “i 24 movimenti di ginnastica cinese Qi Cong, che favoriscono il passaggio da uno stato di stress a uno di rilassamento”. Per cominciare, insomma, bastano abiti comodi e al limite un paio di calzini anti-scivolo: tutti gli esercizi vengono praticati in piedi, possibilmente senza calzature per migliorare il contatto con la terra. Proprio queste caratteristiche spingono a fare attenzione al proprio equilibrio, l’elemento più importante da tenere d’occhio per prevenire le cadute.
La maggiore consapevolezza della propria collocazione fisica nello spazio spinge tutti (non solo gli anziani) a usare in maniera più adeguata il proprio corpo, evitando inutili irrigidimenti. Questi ultimi sono più frequenti tra chi è cresciuto con il mito della forza muscolare: “Il mio maestro Chu King Hung, responsabile dell’Itcca europeo – racconta ancora Lopez – è in grado di atterrare una fila di molte persone con la sola pressione sulle dita della mano sul primo che sta di fronte a lui (come si vede anche su You Tube, ndr)“. E il bello è che lo fa “con leggerezza”, aggiunge il maestro dell’Itcca, “senza sudare”. La mancanza delle tracce di fatica fisica piace molto, almeno agli inizi, a chi non ha mai amato la palestra, ma per Lopez prima si comincia con il Tai Chi meglio ci si manterrà flessuosi per tutta la vita. In tutti i modi, è possibile fare molti progressi anche in tarda età: “Una nostra allieva – rivela infatti – ha cominciato a 60 anni e oggi che ne ha 85 è diventata un’insegnante”.
Se tuttavia si dovesse indicare un’età ideale per cominciare, Lopez direbbe intorno ai cinquant’anni: “E’ quella l’età in cui si dovrebbe imparare a rallentare – sottolinea – per non rischiare di ammalarsi di ipertensione”. Insomma, per chi è stato sempre sedentario, sarebbe meglio fare Tai Chi piuttosto che improvvisare una corsetta al parco senza sapere niente di stretching, respirazione e problemi cardiaci. “Pensi che nel nostro caso non serve neanche il certificato medico”, aggiunge ancora Lopez. Sarà per questo che la disciplina millenaria è usata anche nelle riabilitazioni dei malati di fibromialgia, di Parkinson e di chi soffre di ansia e depressione.
Qualunque sia il motivo che ci spinge a cominciare, l’importante è non aspettarsi miracoli: basti pensare che per diventare insegnanti occorrono anni, “maestri, una vita”, conclude Lopez. Per saperne di più, si può contattare la sua scuola milanese chiedendo dove si tengono i corsi migliori in tutta Italia.

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