Senza tabacco si vive meglio... è una certezza!

Scritto da Alessandra Cicalini il 27-05-2009

LILLI GRUBERCi sono molte buone ragioni per smettere di fumare e altrettante per non cominciare mai.
Le elenca tutte la Lega italiana per la lotta ai tumori (in sigla Lilt),
testimonial ufficiale nel nostro Paese della giornata mondiale contro il tabacco, che si celebra ogni anno il 31 maggio.
Molti di voi avranno notato il viso di Lilli Gruber sulle pagine dei giornali (e ora nella foto a sinistra). La conduttrice di “Otto e mezzo” su “La7” guarda dritta verso chi legge e dice proprio: “Ogni sei secondi una persona muore per colpa del fumo… è ora di smettere”.

Il messaggio è supportato da una serie di dati piuttosto impressionante: “l’esposizione al fumo di tabacco – riporta l’opuscolo della Lilt scaricabile dal proprio sito – fa aumentare 10 volte il rischio di Bronco-Pneumopatia Cronica Ostruttiva, che rappresenta al momento la 5ª- 6ª causa di infermità nel mondo”. Non solo: aggiunge l’associazione che il rischio di BPCO salirà nel 2030 “al 2°- 3° posto se il consumo di tabacco dovesse rimanere quello attuale”. Il problema non riguarda peraltro solo i fumatori di sigarette, ma ancora di più quelli di “sigari e pipa”.

cartello no smokingAnche i non fumatori, purtroppo, non sono immuni dai rischi se hanno a che fare abitualmente con i tabagisti: per spiegarlo la Lilt ricorre a un parallelo piuttosto efficace tra l’esposizione alle polveri sottili e alle sigarette. Sottolinea infatti l’opuscolo: “Quando le centraline di città registrano un PM-10 di 50 microgrammi per metro cubo per tre giorni consecutivi (soglia di attenzione),
o di 75 microgrammi per metro cubo (soglia di allarme),
scatta il blocco della circolazione”. Poi aggiunge che alcune ricerche di importanti enti tra cui l’Istituto tumori di Milano “hanno mostrato che, se in una stanza delle dimensioni di un piccolo ufficio viene fumata una sola sigaretta, il valore di PM-10 raggiunge i 100 – 200 microgrammi per metro cubo”.

Quindi conclude: “Altro che inquinamento cittadino!”. Per completare il quadro, l’organizzazione precisa senza possibilità di equivoco: “In Italia il fumo di sigaretta provoca ogni anno 80.000 morti, di cui 30.000 solo per tumori al polmone. In altri termini, provoca più decessi e invalidità di incidenti stradali, alcol, aids, droghe, omicidi e suicidi messi insieme”.

Come invertire la rotta?
La buona notizia è che oggi i fumatori hanno a disposizione molti mezzi.
Intanto, in commercio sono disponibili molti tipi di farmaci, dai chewingum anti-tabagismo al trattamento a base di sola nicotina (un po’ come si fa con il metadone per un altro tipo di tossicodipendenza…). Il tutto, però, dietro stretto controllo medico e soprattutto coadiuvati da un trattamento psicologico attivo in tutti i centri anti-fumo riconosciuti dal ministero della Sanità (di uno di questi abbiamo parlato l’anno scorso, ricordate?). Anche presso la Lilt è possibile ricevere informazioni e assistenza chiamando il numero verde 800 998 877, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17.

siga elettrocardioIn questi giorni, poi, in tutta Italia si stanno moltiplicando già dallo scorso lunedì molte iniziative per spiegare i rischi del fumo e le strategie possibili per arginarli.
Chi non avesse la possibilità o il tempo di scovarne una vicina a casa, può provare a effettuare il test sul proprio grado di dipendenza dalle sigarette e su “quanto ne sai sul fumo” cliccando sul portale “Help” tradotto in tutte le lingue dell’Unione europea.
Sappiate che ignorare la realtà non aiuta e che se è vero che prima o poi si deve lasciare questa terra, meglio farlo quando non si può proprio evitare… non credete?
Buona giornata senza tabacco a tutti!

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