Uova e pollo, occhio all'etichetta

Scritto da Angela Maria Messina il 27-04-2011

Pasqua è appena passata, anche se probabilmente avremo ancora qualche uova di cioccolato da finire… Si tratta di un dolce che nasce alla corte di Luigi XIV, il Re Sole, che si dice ne fosse molto goloso. l’uovo ha infatti sempre rappresentato il simbolo del dono pasquale da quando i primi cristiani avevano l’abitudine di distribuire, nel giorno di Pasqua, cestini di uova benedette, una tradizione giunta fino alle nostre tavole di oggi. Ma quali sono le indicazioni in etichetta che ci possono aiutare a scegliere al meglio le uova?
Una precisazione: con il termine “uova” si intendono solo quelle di gallina; per tutte le altre deve essere indicato l’animale di provenienza, ad esempio lo struzzo o la quaglia.
Sul guscio dell’uovo è obbligatorio riportare una serie di informazioni importanti, che spesso vengono anche scritte sulla confezione di imballo. Si tratta di codici che indicano: il tipo di allevamento, cioè 0 per il biologico, 1 per le galline allevate all’aperto, 2 per le galline allevate a terra, 3 per quelle in batteria; lo “stato di produzione” espresso con la sigla “IT”, che per Italia; il nome e il luogo dell’allevamento (comune e provincia di produzione) scritti in codice.
Oltre a queste nuove indicazioni, viene riportata sulla confezione e a volte anche sul guscio la data di deposizione dell’uovo o la data entro la quale è preferibile consumarlo, informazioni utili per consumare il prodotto nelle condizioni migliori.
Le uova comunque messe in commercio devono essere state deposte al massimo 28 giorni prima della data impressa sulla confezione.
Esiste anche una classificazione delle uova fresche destinate al consumo (chiamate di categoria A) in base al loro peso: le XL sono quelle molto grandi (73 grammi o più),
le L sono grandi (tra 63 e 73 g),
le M sono medie, con un peso tra 53 e 63 grammi, mentre le piccole, definite S hanno un peso inferiore a 53 grammi.

Dall’uovo alla gallina…

Anche per il pollame esistono delle etichette speciali che riportano indicazioni in più rispetto alla maggior parte dei prodotti alimentari, anche se alcune di queste informazioni sono riportate in maniera volontaria.
In ogni caso, sulle carni già tagliate di pollame, sulla confezione si deve riportare il Paese di provenienza, quando è stato sezionato l’animale e il numero di identificazione dello stabilimento di sezionamento. Se si tratta di animali interi, invece dei dati relativi al sezionamento devono essere indicati quelli relativi alla macellazione.
Indicazioni utili al momento della spesa sono anche la denominazione commerciale, la specie e il taglio di carne, ad esempio “petto di pollo a fette”.
Le etichette si trovano sugli involucri dei tagli di pollame confezionati; nel caso di quelli venduti sfusi, vicino al banco vendita deve esserci un cartello con riportate queste indicazioni.
l’obiettivo di queste norme sull’etichettatura è rendere sempre più trasparente la filiera alimentare, cioè tutto il percorso che un alimento compie prima di arrivare sulla nostra tavola.
Anche per frutta e verdura ci sono delle etichette “speciali”: ne parleremo la prossima volta.
Continuate, dunque, a seguirci.

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