Invalidità civile, che cos'è e come ottenerla

Vediamo come l’invalidità civile viene definita dalla nostra legge.

Scritto da Gaetano De Luca il 25-02-2011

Articolo attualizzato il 3 luglio 2019

Invalidità civile | Stannah

L’invalidità civile è una condizione riconosciuta dal nostro ordinamento giuridico come presupposto per avere diritto a determinate prestazioni economiche e sociosanitarie da parte dello Stato.

Qualsiasi persona affetta da patologie di una certa rilevanza può pertanto chiedere il riconoscimento dello stato di invalidità civile. Trattandosi di una condizione che si basa sull’essere affetti da determinate menomazioni, può essere ottenuta solo dopo essere stati sottoposti ad una visita da parte di una commissione Asl. Questo significa che non è sufficiente una relazione di un medico specialista, ma occorre un accertamento medico legale di un apposito ente riconosciuto dal Servizio sanitario nazionale.

Prima di illustrare quale sia la procedura per ottenerne il riconoscimento, vediamo come l’invalidità civile viene definita dalla nostra legge.

Invalidità civile: la legge 118/1971

Invalidità civile. Normativa | Stannah

La definizione deriva da una norma del 1971, per la precisione la legge 118/1971 il cui articolo 2 stabilisce: “… Si considerano mutilati ed invalidi civili i cittadini affetti da minorazioni congenite o acquisite…. che abbiano subito una riduzione permanente della capacità lavorativa non inferiore a un terzo o, se minori di anni 18, che abbiano difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie della loro età. Ai soli fini dell’assistenza socio-sanitaria e della concessione dell’indennità di accompagnamento, si considerano mutilati ed invalidi i soggetti ultrasessantacinquenni che abbiano difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie della loro età“.

Da questa definizione si comprende come l’invalidità civile può essere riconosciuta a qualunque età.

In caso di minore età o di persone con più di 65 anni, il riconoscimento non viene espresso in percentuale, essendo sufficiente che vengano riscontrate “difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie della loro età“.

Alle persone di età compresa tra i 18 e i 65 anni, invece, viene fatta una valutazione della riduzione della capacità lavorativa. Solo nel caso di riconoscimento di una percentuale di riduzione della capacità lavorativa uguale o superiore al 33,33% (un terzo) si può ottenere lo status giuridico di invalido civile.

Occorre evidenziare come l’invalidità civile sia un tipico istituto di natura assistenziale. Questo significa che non è subordinata alla sussistenza di requisiti contributivi o di anzianità, sebbene le relative prestazioni economiche siano erogate dall’Inps. Non deve quindi essere confusa con altre tipologie di prestazioni legate ad uno stato di invalidità, ma che presuppongono invece lo svolgimento di una attività lavorativa (come ad esempio le pensioni di inabilità erogate dall’Inps ai lavoratori che dopo un periodo di lavoro non sono più in grado di svolgere alcuna attività a causa del peggioramento delle loro condizioni di salute).

Indennità di accompagnamento

Per le persone anziane non autosufficienti può essere importante capire come funziona oggi il riconoscimento dell’invalidità civile in quanto tale condizione costituisce il presupposto per poter ottenere l’indennità di accompagnamento.

Quest’ultima costituisce una provvidenza economica assistenziale riconosciuta agli invalidi civili impossibilitati a deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore o che necessitano di assistenza continua non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita (come lavarsi, vestirsi, mangiare, pulire casa, e così via).

Nella categoria degli invalidi civili rientrano anche i ciechi e i sordomuti, anche se per essi si applicano alcune norme speciali.

Legge 104/92

Un’altra utile precisazione per i nostri lettori è di non confondere il riconoscimento dell’invalidità civile con il riconoscimento dell’handicap ai sensi della legge 104/1992, che è una condizione giuridica diversa che può essere chiesta in aggiunta a quella dell’invalidità e che può essere utile per ottenere alcuni benefici fiscali oppure specifiche agevolazioni lavorative (come i permessi per assistere i propri parenti con disabilità).

Come ottenere l’invalidità civile: inoltrare la domanada e iter dei documenti da produrre.

Legge 104 e invalidità civile | Stannah

Ora vediamo cosa deve fare concretamente una persona per ottenere l’invalidità civile.
Innanzitutto deve presentare una domanda. Questa domanda va presentata dal diretto interessato o dal rappresentante legale (genitore, tutore, curatore, amministratore di sostegno) allegando la certificazione medica che riporti la diagnosi e la tipologia di menomazione e precisi eventualmente la necessità di assistenza continuativa (ai fini del riconoscimento dell’indennità di accompagnamento).

Sino a fine 2009 la domanda andava presentata alla Asl di residenza. Dal 1° dicembre    2010, in virtù di una modifica normativa, la domanda, insieme alla certificazione medica attestante la natura delle infermità invalidanti, va inoltrata all’Inps per via telematica, secondo le modalità stabilite dall’ente previdenziale medesimo.

l’Inps, con propria circolare 28 dicembre 2009 n. 131, ha definito la nuova procedura per ottenere il riconoscimento dell’invalidità civile. La principale caratteristica di questo nuovo procedimento è la totale informatizzazione.

  1. direttamente e autonomamente dalla persona interessata, dopo aver richiesto e ottenuto dall’Inps il proprio Pin personale, attraverso una domanda on line sul sito dell’Inps;
  2. attraverso gli enti abilitati: associazioni di categoria, patronati sindacali, CAAF, altre organizzazioni associative.

Nella domanda vanno indicati i dati personali e anagrafici, il tipo di riconoscimento richiesto (handicap, invalidità, disabilità),le informazioni relative alla residenza e all’eventuale stato di ricovero.

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