Casa dolce casa... a misura di anziano

Scritto da Giovanni Del Zanna il 18-05-2011

Gli anni passano per tutti, anche per la nostra casa. Eppure, così come è possibile prendersi cura del nostro aspetto, anche per il nostro alloggio possiamo far qualcosa affinché non cambi la sua fisionomia.
La casa è infatti il contenitore in cui la famiglia organizza la sua vita. E’ il luogo protetto in costante dialogo con l’ambiente esterno. Al suo interno, le persone e le famiglie consolidano la propria storia. Ed è per questo che “perdere la casa” (magari anche in seguito a un trasloco) diventa sinonimo di straniamento personale e sociale. Privati del proprio ambiente domestico abituale, ci si sente senza punti di riferimento.
Considerazioni del genere ci inducono a pensare a “nuovi stili di vita“, ossia a riprogettare gli spazi della casa attraverso un adeguamento graduale che tenga conto dell’evolversi dell’età prima di esserne costretti dagli eventi.
Ciò significa che non è necessario rinunciare ai nostri desideri e alle nostre abitudini di sempre: una casa più funzionale non è per forza sinonimo di ambiente poco accogliente. Il “calore” della nostra casa dipende principalmente dal nostro modo di percepirla e di entrare in relazione con essa.
Ipotizziamo così alcuni semplici accorgimenti che migliorano la nostra casa e possono diventare buone prassi dell’abitare.
Con quest’ultima espressione si intendono tutte quelle azioni di miglioramento che aiutano la sicurezza e rendono agevoli le attività della vita quotidiana, inevitabilmente condizionata dalle capacità fisiche, intellettive e ambientali.
Al fine di conservare l’autonomia il più a lungo possibile, è necessario prepararsi un ambiente favorente-favorevole. Le difficoltà di movimento, destrezza, coordinazione e le difficoltà visive e uditive sono maggiormente percepite quando l’ambiente non è predisposto ad accoglierle.
Bagno
Incominciamo dal bagno perché per sua peculiarità presenta maggiori difficoltà e pericoli. E’ un ambiente scivoloso perché c’è presenza di acqua e può essere bagnato. Se di ridotte dimensioni, non facilita inoltre i movimenti e a volte ha pochi punti di appoggio. Insomma, spesso è un ambiente tagliato su misura per chi ha gradi “abilità” motorie!
Senza prendere in considerazione da subito consistenti opere murarie, possiamo pensare di “attrezzarlo” con qualche ausilio di facile reperibilità come maniglioni (foto a destra) antiscivolo, fissati ad altezza adeguata, sgabelli stabili con ampia base di appoggio, solidi e antiscivolo con comodo spazio di seduta. Miscelatori termostatici possono evitare di scottarsi (oltre che permettere di risparmiare energia) e sono facili da usare una sola mano. Specchi, ben fissati al muro, di ampie dimensioni e ad altezza adeguata, sono funzionali sia per chi sta in piedi sia per chi si mette seduto. Mobili e armadietti devono essere solidi, stabili e senza spigoli vivi (o parti appuntite) che possono essere pericolosi in caso di urto.
Per il lavandino (foto a sinistra) è meglio creare uno spazio libero sottostante per poter usare una sedia per le operazioni di cura della persona più lunghe o complesse.
Queste possono essere delle prime soluzioni che migliorano la fruibilità e la sicurezza del bagno. Il giorno che le necessità aumenteranno si potrà pensare ad una organica riprogettazione del bagno con installazione di una doccia a pavimento, di un wc adeguato e di un sistema sostitutivo del bidet (con soluzioni di doccette interne o esterne al wc) per poter continuare ad usare questo indispensabile ambiente della casa.
Cucina
Indubbiamente è un locale importante: ambiente di lavoro e spesso luogo di convivialità al quale pochi sono disposti a rinunciare.
Per una maggiore sicurezza e tranquillità possiamo pensare di eliminare il pericolo delle fiamme libere e del gas e optare per piastre in vetroceramica o ad induzione (foto a destra),
soluzioni nuove, a cui siamo poco abituati, ma che possiamo iniziare a conoscere.
Se possibile, faremo in modo che lavello e piano cottura siano posti ad altezza accessibile anche da seduti (foto a sinistra) per agevolare le operazioni più lunghe e lo spostamento di pentole e stoviglie nel disporli. Sarebbe opportuno che i diversi punti operativi siano disposti con una sequenza logica in modo che non sia necessario sollevare gli oggetti. l’uso del forno richiede attenzione e dispositivi per evitare di scottarsi con le teglie calde: dove possibile, sarebbe preferibile installare in alto il forno (in una colonna) e prevedere nelle vicinanze dei piani di appoggio comodi.
Camera da letto
Letti bassi (con altezza di seduta inferiore ai 45-50 centimetri) possono rendere difficile l’azione di alzarsi e sedersi, ma anche le operazioni di rifacimento del letto. Gli armadi più adatti sono quelli con ante scorrevoli (foto a destra) e appendiabiti ad altezza raggiungibile, in modo da evitare pericolosissime scalette, anche i “bastoni” per prendere abiti posti in alto devono essere usati con cautela senza “sbilanciarsi” troppo.
Soggiorno
Nel soggiorno e nel salotto cerchiamo di evitare mobili con spigoli vivi e poltrone troppo basse, larghe e morbide che non permettono di controllare la posizione e rendono difficile sedersi e alzarsi, cosa che favorisce momenti di instabilità che possono causare cadute.
In generale, andrebbero evitati tappeti e passatoie, ma se proprio non possiamo farne a meno, provvediamo a posarli su una buona rete antiscivolo.
Possiamo iniziare con piccoli cambiamenti, introdurre nuovi modi di fare…
Cambiare lo sguardo e scoprire una nuova leggerezza, dimenticare alcune preoccupazioni ed essere protagonisti del nostro progetto di vita, della nostra indipendenza, nella nostra casa.
Queste sono le riflessioni e le buone prassi per la casa che con il nostro lavoro suggeriamo alle persone che si rivolgono a noi, ma chiaramente non sono esaustive: ognuno adotta delle sue strategie.
Voi, per esempio, quali accorgimenti e soluzioni avete adottato a casa vostra per non sentirvi fuori gioco? Raccontatecelo: vi aspettiamo.

L’articolo è stato realizzato in collaborazione con Pia Paganetti: mini-biografia dell’autrice
Fisioterapista dal 1975, svolge la sua attività presso la UOS di Riabilitazione del Pio Albergo Trivulzio dove è responsabile della Unità di Valutazione Protesica. Segue l’Iter riabilitativo delle persone con disabilità, propone l’uso di ausili, ne valuta l’efficacia e addestra la persona all’uso degli stessi E’ formatore nel settore delle tecniche di movimentazione e degli ausili.

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