Due anziani pugliesi pieni di passione

Scritto da Alessandra Cicalini il 12-11-2010

“Lo scriva, mi raccomando, che nonostante gli acciacchi faccio tutto questo con molta passione”. Leonardo Capano, 63 anni, ripete più volte durante la chiacchierata con “Muoversi Insieme” che la sua Web tv e il relativo portale dedicato ai cittadini di Sant’Agata (provincia di Foggia, 2.300 abitanti: nella foto a destra, un’immagine del paese di qualche anno fa, presa dal portale come le altre presenti nell’articolo) che vivono ancora in Puglia e a quelli sparsi per il mondo, sono nati dal suo grande amore per la comunicazione e per i media. “Sono stato il creatore della prima radio libera del paese, nel 1971”, racconta. Nel frattempo, questo signore dal peso oggi importante di 150 chili e qualche difficoltà di deambulazione, ha lavorato una vita all’Enel, azienda in cui è rimasto anche dopo il grave incidente sul lavoro che l’ha costretto a cambiare incarico.
Come spesso accade nella vita, Capano ha saputo trasformare l’improvvisa svolta in un’occasione per imparare tutto l’imparabile sulle tecnologie informatiche e internet, ben prima che diventassero un fenomeno di massa. “Faccio tutto io da una stanza che mi sono attrezzato”, racconta, “poi mi aiutano Samantha Berardino, una giornalista iscritta all’Albo, e Giusi Mazzeo, la speaker che legge i tg: ne ha guardato qualcuno?”. Le due ragazze danno una mano al signor Capano gratuitamente, perché, precisa, “non abbiamo alcuno scopo di lucro: semplicemente ho voluto creare uno spazio che parlasse dei santagatesi, anche dei tanti che vivono lontano da qui”.
L’emigrazione meridionale, molto diffusa fino agli anni Cinquanta-Sessanta del secolo scorso, ha coinvolto anche Michele Salvatore Guerrieri, classe 1928, imprenditore, sbarcato sulla soglia delle ottanta primavere in un settore molto innovativo e “green”: la produzione e vendita del nocciolino ricavato dalla sansa delle olive da usare come combustibile per i termosifoni. Nato a Squinzano, in provincia di Lecce, Guerrieri ha vissuto prima a Roma e poi a Caprarola, poco più a nord della capitale. Analogamente a quella di Capano, è molto affascinante anche la sua storia: rimasto orfano da ragazzo, il signor Guerrieri è stato allevato da una zia e chissà che non siano stati i lunghi anni di solitudine ad aguzzarne l’ingegno già molto precocemente. Era infatti poco più che un ragazzo quando se ne va a lavorare in un panificio di Caprarola come operaio, ma nel giro di pochi anni capisce che il lavoro dipendente gli sta stretto. Ed è così che il futuro imprenditore decide di aprire un suo panificio, facendolo costruire ex novo secondo gli standard all’epoca più moderni da una ditta milanese. Stare al passo con i tempi è rimasto il suo pallino, come dimostra l’ultima invenzione di soli sei anni fa: “Quando mi hanno imposto di spostare fuori dal paese il sansificio che avevo creato qui a Squinzano negli anni Sessanta perché giudicato inquinante per le leggi moderne, ho deciso di mettermi a produrre qualcos’altro”. Prima di parlare del suo nuovissimo impianto per la produzione di nocciolino, il signore leccese ci tiene a ricordare la longevità della sua precedente attività: “Dei nove sansifici della zona il mio era l’unico sopravvissuto”. La sua tenacia è stata del resto premiata anche dallo Stato, che gli ha conferito il titolo di Cavaliere del lavoro nel 1988.
Anche Leonardo Capano ha avuto un analogo riconoscimento, come riporta la scheda biografica sul suo sito. E, similmente al suo conterraneo più anziano, anche Capano mostra una grandissima forza di volontà: “Siccome non posso stare a lungo in piedi, giro tutto da seduto e quando non posso essere presente in due eventi, chiedo aiuto anche a mio nipote”. Nel lavoro al sito Capano ha coinvolto anche il figlio Massimo, il presidente dell’associazione che ne condivide il nome e un amico giornalista che gli ha permesso di ottenere il riconoscimento della testata in Tribunale.
Dalla nascita, nel 2006, a oggi il successo non si è fatto attendere: “A oggi abbiamo ricevuto 193 mila visite ed è buona anche la media dei contatti al giorno, pari a circa 200 con picchi in occasione degli eventi più importanti”. D’estate, in particolare, quando tornano in paese molti emigrati, il sito diventa ancora più cliccato. A gradirlo, anzi, sono stati da subito proprio i forestieri, soprattutto gli espatriati in Canada e in Argentina, che spesso si commuovono quando rivedono le foto o i video di qualche processione tradizionale che li riporta alla loro infanzia. “Una volta un compaesano emigrato in Usa nel ’54 mi ha detto che se Sant’Agata fosse stata allora com’è adesso, non se ne sarebbe andato”.
Il ricordo della povertà passata è forte anche in Guerrieri, per fuggire dalla quale ha aguzzato ingegno e gambe. La sua azienda oggi impiega quattordici giovani più una segretaria, tutti bravi, dice, ma tutti anche più fortunati dei ragazzi della sua epoca, costretti spesso anche a ricorrere al mercato nero per mangiare. L’imprenditore leccese, però, sarebbe prontissimo a lasciare tutta l’attività a una persona più giovane, ma purtroppo non ha eredi diretti ed è questo il suo cruccio più grande. Per fortuna, dice di stare bene in salute “fisicamente e mentalmente” e si lascia sfuggire una risata lieve quando aggiunge che prende giusto la pasticca per la pressione.
Un po’ più complicata è invece la situazione di Capano, che teme di non poter gestire a lungo con le poche forze a disposizione una creatura diventata ogni giorno più grande. Ogni tanto, in verità, la sua associazione ha ricevuto qualche finanziamento dalla Regione e da altri enti e con le quote dei soci riesce ancora a coprire le spese. È solo che, come succede sempre quando i sogni diventano realtà, Capano sarebbe felice se il suo potesse durare più che si può.
Del resto, basta navigare un po’ in tutte le pagine del portale per capire quale massa di materiale ha raccolto: centinaia di foto, altrettanti video e moltissime news costantemente aggiornate. Tra le ultime novità, il nostro speciale nuovo amico (grazie per averci linkati!) ha pubblicato il cortometraggio Fossi Rocco della sua giornalista Samantha Berardino, che racconta la storia di un giovane santagatese di oggi alle prese con la difficile scelta se andarsene a Nord o provare a fare qualcosa nel suo paese. Rocco sceglie la seconda strada diventando, guarda caso, imprenditore “green”.
Se questa storia inventata fosse stata spostata a poco più di cinquant’anni fa, se ne sarebbe potuto ricavare una vera e propria docu-fiction, parlando però di Guerrieri Salvatore Michele, come chiama se stesso il cavaliere del lavoro di Squinzano, che nel 1959 è riuscito a tornare definitivamente nel paese natale facendo forza solo sulle sue capacità. “Ho avuto il coraggio di resistere”, considera con tono orgogliosamente tranquillo l’imprenditore.
La stessa ferma serenità si legge nei volti dei paesani di ieri e di oggi ritratti nelle gallerie fotografiche del sito di Capano e fanno da muta colonna sonora alle voci dei protagonisti di queste due belle storie che, come l’inno nazionale che parte ogni volta che si accede all’homepage di Santagatesinelmondo.it, parlano di un’Italia ricca di talenti, di intraprendenza e di umanità.
Da Muoversi Insieme a voi, signori Capano e Guerrieri, il nostro grazie più sincero per quello che ci avete insegnato.

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