Curare gli animali, anche in vacanza

Scritto da Gaetano De Luca il 03-08-2009

Con l’estate e l’arrivo delle sospirate vacanze si ripropone ogni anno un fenomeno molto triste: l’abbandono degli animali domestici.
Se da una parte in questi ultimi anni è cresciuta molto la sensibilità nei loro confronti, resta sempre alto il numero di persone che maltratta e abbandona gli animali.
Da qualche anno, però, sono state inasprite le sanzioni a carico dei responsabili di questi comportamenti e sono stati introdotti degli strumenti di maggior tutela.
Vediamo quali sono i rischi cui va incontro chi abbandona gli animali e quali sono le alternative e le possibilità “legali” nel caso in cui non sia proprio possibile portarseli dietro.
Chi abbandona un animale domestico rischia oggi di finire in carcere.
Fino al 2004, infatti, abbandonare il proprio cane o qualsiasi animale domestico, pur se costituiva un reato (articolo 727 Codice penale),
non comportava alcuna pena detentiva, ma una semplice sanzione amministrativa (multa).
Invece, con la legge 20 luglio 2004, n.189 intitolata “Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali, nonché di impiego degli stessi in combattimenti clandestini o competizioni non autorizzate” (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 178 del 31 luglio 2004) l’abbandono e maltrattamento di animali è stato trasformato in un vero e proprio delitto.

Alla luce di queste modifiche legislative, l’articolo 727 del Codice penale stabilisce dunque che “chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro”.

Pertanto, chi abbandona il proprio fido sull’autostrada prima di partire per il mare, se individuato e denunciato, finisce sotto processo penale.
Le recenti modifiche normative hanno anche rafforzato gli strumenti di vigilanza, promuovendo il coordinamento dell’attività della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, dei Corpi di Polizia Municipale e provinciale e del Corpo Forestale dello Stato.
E proprio sulla base delle competenze affidate alle Forze di Polizia dalla legge 189/2004 nel maggio 2005 è stata individuata, all’interno del Corpo Forestale dello Stato, una struttura responsabile del controllo dei reati in danno degli animali. Si tratta del “Nucleo Investigativo per i reati in danno agli animali”, in sigla “Nirda”.

Il “Nirda” ha il compito di coordinare l’attività di vigilanza, prevenzione e repressione dei reati compiuti in danno agli animali, con una specifica competenza proprio nell’applicazione della normativa in materia di maltrattamento e abbandono.
Svolge inoltre una preziosa attività investigativa e di indagine per contrastare i fenomeni criminosi a danno degli animali.

Un altro prezioso strumento a tutela degli animali sono le associazioni protezionistiche e zoofile riconosciute che svolgono una importantissima attività di prevenzione, ma anche di vigilanza collaborando con gli enti istituzionali e le forze di polizia nella repressione di questo fenomeno.
Ovviamente questo sistema di tutela funziona solo se chi viene visto abbandonare un animale viene individuato e denunciato.
Occorre quindi la collaborazione di tutti noi per far sì che i responsabili vengano concretamente sanzionati.

Una spinta a non abbandonare i nostri animali domestici viene offerta peraltro dalle sempre maggiori possibilità di utilizzare strutture turistiche che li accolgono senza problemi. Sono infatti numerosi gli alberghi, i residence, i campeggi che non pongono divieti alla loro accoglienza. Basta informarsi con un po’ di anticipo, utilizzando magari dei siti specializzati, e programmare la vacanza anche tenendo conto non solo dei nostri bisogni.

Se proprio non si può o non si vuole portare con se il proprio cane o gatto, si può optare per le cosiddette pensioni per animali. Si tratta di luoghi specializzati e attrezzati da personale competente e preparato.
Occorre però essere certi della affidabilità e adeguatezza del centro rispetto ai bisogni particolari del nostro amato animale per evitare che la nostra vacanza per lui si trasformi in un periodo di sofferenza quasi simile all’abbandono.
Insomma, prima di organizzare le vostre vacanze pensate bene anche al vostro fido e ai suoi bisogni privilegiando la scelta di portarvelo con sé in luoghi dove possa essere serenamente accolto anche lui.
Buone vacanze!

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