I fumi del design

Scritto da La Redazione il 09-04-2014

Dopo le campagne pubblicitarie contro il fumo e i messaggi e le immagini scioccanti apparsi sui pacchetti di sigarette, è arrivata alla Triennale di Milano – Triennale Lab, fino al 13 aprile, la mostra dei 12 progetti finalisti della quarta edizione di JTI Clean City Lab 2014, il contest internazionale realizzato da JTI (Japan Tobacco International) in collaborazione con Future Concept Lab, con il patronato di Regione Lombardia e il patrocinio del Comune di Milano, che ogni anno, durante la settimana del Salone del Mobile, espone oggetti di uso quotidiano appositamente rivisitati per sensibilizzare i fumatori e non a un comportamento sostenibile e responsabile verso gli altri e la città.

Il contest, che coinvolge le più rinomate scuole di design al mondo, ha interessato più di un centinaio di studenti del Politecnico di Milano, del Chelsea College of Arts – University of the Arts di Londra, dello IED di Madrid e del HEAD di Ginevra, che si sono lanciati nella sfida di ideare e sviluppare progetti di comunicazione volti a sensibilizzare i fumatori sull’impatto ambientale delle loro abitudini e ridurre così la dispersione dei mozziconi in città.

Il primo posto se lo sono aggiudicati Mattia Geraci, Matteo Palmieri, Francesco Paleari e  Gaia Satta, quattro studenti del Politecnico di Milano che con il loro progetto #epicmoment hanno saputo trasformare l’atto di gettare via il mozzicone di sigaretta in un’impresa epica di cui il fumatore è l’eroe assoluto. Joana Pereira e Anibal Tapias, studenti dello IED di Madrid, hanno invece conquistato il secondo posto con This is not a small problem, una campagna pubblicitaria che punta a cambiare la prospettiva del problema: poiché per molta gente un mozzicone di sigaretta è così piccolo da sembrare un problema invisibile, si è pensato di mostrate il problema da un altro punto di vista, riducendo le persone alla dimensione dei mozziconi. Infine, al terzo posto si è posizionato Billy Osborne, studente del Chelsea College of Arts – University of the Arts di Londra, che nel progetto Listen to your butt ha immaginato il dialogo tra la solitudine di una sigaretta lasciata inerte a terra e i passanti.

Per ulteriori informazioni sulla mostra, cliccate qui.

 

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