Se la fabbrica si adatta... all'operaio anziano!

Scritto da Stannah il 01-04-2011

Per un operaio anziano, piegarsi e rialzarsi per avvitare un bullone può essere un problema. D’altra parte, aumentando per legge gli anni da trascorrere in servizio, i danni per il suo apparato muscolo-scheletrico potrebbero crescere notevolmente, a meno che non lo si aiuti con adeguate contromisure. Uno dei primi Paesi a porsi seriamente la questione è la Germania, nel quale già da qualche mese diverse aziende hanno preso a riadattare le postazioni di lavoro a disposizione degli operai più anziani per facilitarli nelle loro mansioni. Dell’argomento parla un articolo del Sole 24 Ore che approfondisce quanto scritto nel IV Rapporto sulle pensioni dell’Organizzazione per la cooperazione per lo sviluppo economico, oggetto del nostro articolo pubblicato oggi nell’area Magazine.
Secondo il quotidiano economico, un’azienda produttrice di turbocompressori con sede a Neustadt, in Renania, avrebbe previsto addirittura otto tipi di calzature diverse per evitare l’eccessivo affaticamento degli operai, nelle attività che li costringono a restare a lungo in piedi. Inoltre, avrebbe installato anche speciali dispositivi, noti in inglese come tip-and-lift, che piegano le scatole contenenti il materiale da lavorare verso l’operaio in maniera che non debba farlo quest’ultimo.
Tra le altre innovazioni, riguardanti anche altre fabbriche, la maggior cura per l’illuminazione e l’introduzione di sedie e sgabelli ergonomici per lavorare anche da seduti.
Soprattutto, aggiunge l’articolo del Sole 24 Ore, nel Baden-Wurttemberg, un’azienda di prodotti da bagno ha inventato il “direttore della salute”, sulla falsariga del responsabile delle risorse umane, ma con il compito specifico di consigliare il giusto allenamento fisico ai propri dipendenti.
Si tratta di novità che starebbero riscuotendo (com’è comprensibile) grande successo tra gli operai, ma è importante ricordare che chi le mette in pratica non lo fa solo per bontà d’animo, bensì per un’idea particolarmente oculata di business. Nel 2050, infatti, osserva sempre l’articolo, il 40% della popolazione tedesca avrà più di sessant’anni: di questi, moltissimi saranno ancora al lavoro, dato che già prossimamente l’età massima pensionabile salirà da 65 a 67 anni. Se non si vuol perdere redditività, insomma, conviene che sia la fabbrica ad adattarsi all’operaio, non il contrario
Voi che cosa ne pensate? Conoscete casi analoghi in Italia? Vi piacerebbe se venissero introdotti? Diteci la vostra, vi aspettiamo.

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