Accessibilità: superare i dislivelli con il montascale Parte 1: il montascale a poltroncina

Scritto da Giovanni Del Zanna il 09-11-2011

Approfondiamo il tema dellAccessibilità della casa. Parlando di Accessibilità pensiamo subito alle “barriere architettoniche” e riteniamo che l’argomento riguardi solo le necessità della persona che utilizza la carrozzina (siamo molto condizionati, infatti, dal simbolo internazionale di accessibilità che riporta in modo stilizzato un omino in carrozzina).
L’Accessibilità è una Qualità del Costruito che indica il grado di fruibilità – cioè di utilizzo – di un edificio da parte dei suoi utenti – quelli che lo “abitano” – in funzione delle diverse esigenze delle persone, per assicurare condizioni di autonomia d’uso e di sicurezza.
Migliorare l’Accessibilità significa quindi migliorare, negli edifici e nelle case, la qualità del vivere, con soluzioni facili, comode e più sicure, in modo che ciascuno possa sentirsi a suo agio e vivere in casa nella massima autonomia.

Premessa – Superare i Dislivelli
Una problematica significativa dell’Accessibilità è quella del superamento dei dislivelli. Viviamo in un ambiente – il Pianeta Terra – che è soggetto ad un campo gravitazionale: per questo spostarsi in piano è agevole, mentre è difficoltoso “salire”, proprio perché dobbiamo vincere la gravità che ci spinge in basso.
Le scale rappresentano la prima soluzione inventata per superare i dislivelli: i gradini permettono di suddividere la fatica della salita, dividendola in piccoli passi, così di sale “per gradi” (da cui i gradini).
Nel tempo le soluzioni si sono evolute e, grazie alla tecnologia, possiamo disporre di diversi “meccanismi” che ci permettono di spostarci, senza grande sforzo, da un punto in basso ad uno in alto, in modo alternativo ai gradini della scala.
In due articoli – questo e uno successivo che verrà pubblicato a dicembre – analizziamo da un punto di vista tecnico e prestazionale una particolare tipologia di questi dispositivi: i montascale.
In questo articolo analizzeremo quello a poltroncina per l’utilizzo da parte di chi, pur avendo una discreta mobilità, preferisce “fare le scale” in modo comodo (e sicuro) seduto su una poltroncina. Vedremo poi, in un articolo successivo, i montascale a pedana, quelli che permettono il trasferimento della persona seduta su un ausilio (carrozzina, comoda o altro).

Montascale
Il termine stesso esplicita in modo chiaro la funzione del dispositivo. Un meccanismo che si installa   lungo il percorso di una scala e che permette, attraverso un sistema meccanico motorizzato, di percorrere la scala senza dover fare la fatica di superare i gradini.
Il termine è sinonimo di “servoscala” (termine utilizzato anche dalla normativa) con l’accezione di dispositivo che permette di percorrere la scala in modo “assistito” (come, in campo automobilistico, parliamo di servosterzo o servofreno).
Il montascale offre, nelle sue diverse tipologie, un’utile e positiva soluzione per superare le scale. Ma è importante ricordare – come precisa anche la normativa – che in caso di nuova costruzione questa non è la prima soluzione da prendere in considerazione per l’accessibilità. Infatti, dovendo progettare e costruire un edificio ex-novo, è bene pensare da subito a collegamenti verticali accessibili (come gli ascensori) da affiancare alle indispensabili scale. Ovviamente, la scelta dipende anche dalla destinazione e dalla tipologia di edificio, ma per troppo tempo si è pensato subito al montascale, come soluzione di accessibilità, senza prendere in considerazioni soluzioni più strutturali e definitive.
Diversa, invece, la questione per gli edifici esistenti. Il nostro patrimonio edilizio è costituito, per la maggior parte, da edifici esistenti in cui il superamento dei dislivelli è assicurato solo dalle scale. In questi contesti, specie là dove i vincoli dell’esistente non lasciano molto spazio ad interventi di adeguamento, l’installazione del montascale rappresenta la soluzione giusta per l’accessibilità.

Il montascale è costituito essenzialmente da tre elementi: l’elemento che accoglie la persona (poltroncina o pedana),
la rotaia che viene installata lungo il percorso della scala (e che può cambiare in funzione del tipo di scale) e il meccanismo motorizzato (di tipo elettrico) che permette il movimento del montascale lungo la rotaia.
Il montascale non è un meccanismo “magico”: spesso i progettisti, posti davanti al problema di rendere accessibile una scala, indicano in modo semplicistico – con un “rettangolino” e la scritta “montascale” – una soluzione spesso astratta, che non tiene conto delle effettive caratteristiche del dispositivo e delle sue condizioni di installazione.
E’ importante, quindi, analizzare bene il contesto (la scala su cui si intende installare un montascale) e conoscere le caratteristiche del dispositivo che si prevede di installare. Ecco alcune considerazioni basilari che è necessario effettuare:
o    considerare la tipologia di scala (scala lineare o curva, con una singola rampa o con più rampe e relativi pianerottoli) ed anche la lunghezza del percorso;
o    considerare la larghezza della scala (per assicurare il montaggio e il passaggio del montascale, ma anche per garantire un passaggio utile sulla scala);
o    valutare la presenza di ostacoli o di elementi problematici lungo la scala (come ad esempio la presenza di porte o di elementi in aggetto);
o    prevedere spazi adeguati nel punto iniziale e terminale della scala, ovvero considerare con attenzione le azioni di “salita” e “discesa” della persona dal montascale.
Queste considerazioni hanno un carattere generale e, ovviamente, sono da approfondire in funzione del contesto e delle caratteristiche del prodotto.

Il Montascale a poltroncina
La Progettazione Accessibile spesso non tiene presente questa tipologia di prodotto, probabilmente per il fatto che, come è facile capire, non è destinata alla persona in carrozzina.
Il montascale a poltroncina, però, è un dispositivo che, date le ridotte dimensioni, è facile da installare, sopratutto sulle scale interne alle abitazioni, e pertanto offre una valida risposta a molti problemi di mobilità sopratutto per le persone anziane. Questa soluzione, infatti, è positiva per tutte le persone che, pur avendo ancora una discreta capacità di camminare, trovano difficoltà nel fare le scale, in questo modo l’installazione di un servoscala a poltroncina rende accessibile (pienamente fruibile) la tipologia degli alloggi posti su due piani (tipici della casa unifamiliare, la classica villetta a due piani).
Superando una visone limitata, che affronta il tema dell’Accessibilità solo quando si arriva a situazioni di difficoltà estrema, il servoscala a poltroncina rappresenta, in molti casi, una soluzione preventiva che, permettendo di superare le scale in modo agevole, evita situazioni di affaticamento ed elimina il rischio di incidenti dovuti a caduta sulle scale.
Cerchiamo di conoscere meglio questa tipologia di prodotti, le loro caratteristiche e i diversi contesti di installazione.
o    Scale dritte o scale curve. Bisogna considerare anzitutto la tipologia della scala: una scala che presenta una sola rampa lineare può prevedere l’installazione di montascale per scala dritta (con rotaia rettilinea),
mentre una scala che presenta delle svolte con pianerottoli o con andamento curvilineo richiede l’installazione di montascale con rotaie curvilinee, che si adattano alle diverse situazioni e ai cambiamenti di pendenze.

o    Larghezza della scala: è questo un altro elemento fondamentale da considerare. Per considerare un dato minimo possiamo asserire che la larghezza minima è di circa 70 cm (una scala molto stretta, solitamente le scale interne non dovrebbero essere meno di 80 cm). La larghezza utile, però, dipende anche dal posizionamento (lato muro o lato corrimano) e dal prodotto (prodotti di migliore qualità sono quelli che presentano rotaie con ingombro minore attorno ai 15/20 cm). E’ importante considerare anche l’ingombro della poltroncina, sopratutto in posizione di chiusura (circa 30 cm).

o    La poltroncina deve essere comoda, facile da usare e sicura. Prodotti di qualità offrono poltroncine che si chiudono completamente, con una sola mano in modo facile, senza fatica. Importante, inoltre, che la poltroncina possa ruotare – sia alla base che alla cima della  scala – per facilitare l’operazione di ingresso/uscita dalla seduta (meccanismo di rotazione, che, ovviamente,
resta bloccato lungo il percorso). Altra caratteristica è quella di avere braccioli comodi e regolabili
(anche per ridurre l’ingombro).

o    Un altro spetto importante riguarda i comandi: deve essere previsto un comando a bordo (solitamente un semplice joystick che è sufficiente orientare a destra o sinistra per salire o scendere) del tipo “uomo presente” (come richiesto dalla norma, ovvero fatto in modo che se si lascia il comando la poltroncina si ferma). Un telecomando (di solito a radiofrequenza, senza fili) permette di poter chiamare il montascale al piano.
o    Sicurezza. E’ questo, ovviamente, un aspetto molto importante. Prodotti di qualità offrono di serie tutte le sicurezze necessarie, ma è sempre bene verificare le caratteristiche del prodotto. Oltre alla sicurezza dei comandi (uomo presente),
il montascale deve essere dotato di sicurezze anti-schiacciamento (anche per la presenza di un oggetto sulla scala). Altri sensori (ad esempio sotto il sedile) verificano la corretta postura della persona sulla poltroncina. Una cintura (che si può allacciare con facilità, come quella dell’auto) assicura la sicurezza della persona lungo il percorso.

Abbiamo visto le principali caratteristiche tecniche del prodotto, ci mancano alcune considerazioni generali, forse meno tecniche, da prendere in esame per una scelta attenta di questa soluzione:
o    L’installazione di questo dispositivo non richiede interventi murari, è semplice (e pulita, si tratta del montaggio di una guida lungo la scala),
l’alimentazione avviene collegando l’impianto alla rete elettrica domestica (l’assorbimento elettrico è contenuto).
o    Trattandosi di un accessorio non richiede alcuna autorizzazione (per una scala interna all’alloggio),
né la presentazione di un progetto. Ma trattandosi di un dispositivo per il “superamento delle barriere architettoniche” può usufruire dei contributi previsti dalla Legge 13
o    Da non trascurare gli aspetti estetici, non funzionali, ma comunque importanti: il design del prodotto e le finiture della poltroncina (in tessuto, in pelle, con parte della seduta in legno, comunque con diverse caratteristiche estetiche e colori). Elementi che influiscono in modo determinante all’inserimento nell’ambiente del montascale.
o    Manutenzione. Come tutti i dispositivi meccanici è bene prevedere un intervento di manutenzione (effettuato dallo stesso installatore) che può essere programmato una volta all’anno.

Arrivati a questo punto ci accorgiamo come un prodotto all’apparenza semplice, come il montascale a poltroncina, presenta molte caratteristiche che devono essere valutate prima di procedere all’acquisto. Come sempre anche le differenze di prezzo, di prodotti simili presenti sul mercato, devono essere considerate in relazione alle caratteristiche e alla qualità del prodotto. Inutile dire che un prodotto di marca presenta caratteristiche indubbiamente migliori.
Sono anche disponibili in rete molte “guide all’acquisto” che si possono consultare per orientare la meglio la propria scelta.

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